È il titolo dello studio lanciato di recente dalla Commissione europea per analizzare il contributo dell’animazione socioeducativa al benessere e alla prosperità della società, rivolgendo una particolare attenzione all’apprendimento imprenditoriale e favorendo l’empowerment e l’iniziativa dei giovani. Lo studio ha, infatti, l’obiettivo di esaminare come l’animazione socioeducativa e l’apprendimento non formale possano rafforzare le iniziative intraprese in altri settori, come quello dell’istruzione formale e della formazione, delle imprese e dell’occupazione.
A partire dal 2008, i responsabili politici nazionali e comunitari hanno concentrato la loro attenzione sullo sviluppo dell’imprenditorialità, in particolare tra i giovani, in modo da contribuire a far emergere il loro potenziale e diventare più forti di fronte alle grandi sfide della società.I discorsi politici e le iniziative hanno collegato il ruolo dell’educazione formale allo sviluppo di competenze imprenditoriali, attraverso la collaborazione tra scuole, università, centri di formazione professionale e imprese, ad esempio in forma di apprendistato o di apprendimento basato sul lavoro. Tuttavia, l’opportunità di estendere la collaborazione anche ad altre parti interessate, in particolare all’animazione socioeducativa, è stata piuttosto trascurata.Una precedente ricerca sull’animazione socioeducativa sosteneva che i processi di apprendimento non formale e informale contribuiscono in modo significativo allo sviluppo di competenze personali e non accademiche, vitali per i giovani nel loro progresso verso una cittadinanza attiva e responsabile. Tuttavia, la ricerca ha anche dimostrato che queste competenze spesso non vengono segnalate come “competenze imprenditoriali” dagli stessi animatori giovanili o dai ricercatori.
In sintesiA partire da questo contesto, lo studio della Commissione europea ha voluto esplorare il ruolo svolto dall’animazione socioeducativa in favore dell’apprendimento imprenditoriale per i giovani ed il suo contributo al benessere e alla prosperità della società.Il tema è stato affrontato da diverse prospettive: come i responsabili politici possono sostenere lo sviluppo delle opportunità di apprendimento imprenditoriale per i giovani; qual è il livello di coinvolgimento delle organizzazioni giovanili nell’apprendimento imprenditoriale; quali sono le conoscenze, le competenze e le attitudini degli animatori giovanili rispetto all’apprendimento imprenditoriale; quali sono le opportunità di convalida e riconoscimento delle competenze imprenditoriali; quali sono le possibilità di sinergie tra apprendimento imprenditoriale e lotta alle sfide sociali; qual è il ruolo degli attuali programmi dell’UE nel sostenere l’animazione socioeducativa come “fornitore” di apprendimento imprenditoriale, in collaborazione con altri soggetti interessati.
I principali risultatiSono state raccolte evidenze di politiche e pratiche attuate dagli Stati membri che fungono da mappatura dell’attuale panorama e descrivono in dettaglio alcune delle caratteristiche più importanti. Sono stati raccolti anche i principali risultati raggiunti, che approfondiscono i temi che seguono e danno vita a raccomandazioni per i responsabili:– Il quadro politico di riferimento non ha prestato attenzione al contributo dell’animazione socioeducativa all’apprendimento imprenditoriale.– Gli animatori giovanili non sono sufficientemente consapevoli del loro contributo all’apprendimento imprenditoriale.– Gli approcci di apprendimento nell’animazione socioeducativa si adattano allo sviluppo delle competenze imprenditoriali e le iniziative di maggior successo sono quelle che utilizzano questi approcci in partenariato con altre parti interessate.– L’animazione socioeducativa che affronta le sfide sociali si coniuga bene con l’apprendimento imprenditoriale.– Le competenze imprenditoriali ottenute nell’ambito dell’animazione socioeducativa vengono raramente convalidate e riconosciute, nonostante l’esistenza di strumenti per la convalida.– I programmi dell’UE contribuiscono a promuovere l’apprendimento imprenditoriale, ma i programmi sono ritenuti inaccessibili da molte delle parti interessate.
Le principali raccomandazioniRaccomandazioni per i responsabili politici e i leader di programmiA livello europeo: l’ampio approccio all’imprenditorialità e il concetto di competenze imprenditoriali dovrebbero essere promossi e resi visibili non solo ai soggetti politici ma anche agli animatori giovanili e ai giovani stessi; dovrebbe essere messo in campo uno sforzo mirato ad accrescere la visibilità di Erasmus+ tra le organizzazioni che operano nel campo dell’animazione socioeducativa; l’UE potrebbe essere il “fornitore” di buone prassi di apprendimento e approcci all’apprendimento imprenditoriale, ad esempio nelle attività di apprendimento tra pari; l’UE potrebbe mettere a disposizione finanziamenti per raccogliere i risultati e aumentare e diffondere le buone prassi nell’ambito dell’apprendimento imprenditoriale e dell’animazione socioeducativa.A tutti i livelli: le strategie per l’educazione e l’apprendimento imprenditoriale dovrebbero essere transettoriali ed includere tutti i livelli del sistema di istruzione formale, nonché l’animazione socioeducativa; le organizzazioni giovanili dovrebbero far sì che le opportunità di apprendimento imprenditoriale possano essere più accessibili ai giovani con differenti background e abilità, inclusi i giovani marginalizzati e con minori opportunità; l’apprendimento imprenditoriale attraverso l’animazione socioeducativa deve essere attuato con modalità adeguate al contesto e ai bisogni di ciascuno Stato membro e le sfide sociali da affrontare devono essere determinate a livello locale; i programmi nazionali, locali e regionali dovrebbero prevedere più spazio per la sperimentazione, ridurre i requisiti burocratici, sostenere soluzioni innovative in particolare nel settore dell’imprenditoria sociale; nella progettazione di future iniziative a sostegno dell’apprendimento imprenditoriale, i responsabili politici dovrebbero prendere in considerazione l’utilizzo di canali multimediali e di comunicazione utilizzati dai giovani; i responsabili politici devono rispettare il fatto che non tutte le attività di animazione socioeducativa possano o debbano avere un risultato di apprendimento misurabile.
Raccomandazioni per i “fornitori” di istruzione e formazioneI “fornitori” di istruzione e formazione dovrebbero: ampliare i partenariati e le collaborazioni con le organizzazioni del lavoro e con le iniziative giovanili, poiché l’apprendimento non formale e l’animazione socioeducativa integrano l’apprendimento formale; cercare ulteriori informazioni sui materiali didattici e sulle buone pratiche relative all’educazione all’imprenditorialità.Raccomandazioni per le organizzazioni che operano nel campo dell’animazione socioeducativaAl fine di massimizzare le risorse disponibili per l’animazione socioeducativa e aumentare l’impatto dell’apprendimento imprenditoriale nell’animazione socioeducativa, i risultati suggeriscono quanto segue: le organizzazioni che operano nel campo dell’animazione socioeducativa a livello europeo dovrebbero svolgere attività per attirare l’attenzione delle organizzazioni partner sull’importanza dell’apprendimento imprenditoriale che si svolge nell’animazione socioeducativa; le organizzazioni che operano nel campo dell’animazione socioeducativa a livello nazionale, regionale e locale dovrebbero costituire partenariati con le istituzioni preposte all’istruzione e con altre ONG e imprese; l’apprendimento imprenditoriale attraverso l’animazione socioeducativa deve essere esplicitato dagli animatori giovanili, al fine di massimizzare i risultati dell’apprendimento in termini di competenze imprenditoriali che consentono ai giovani di assumere il futuro nelle proprie mani.
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